Questo è stato uno di quei rari casi in cui il film mi ha colpito più del libro. Il regista David Fincher non poteva fare di meglio. Il suo riuscire a cogliere ogni aspetto del romanzo opera prima di Chuck Palahniuk sorprende inaspettatamente. Mi ricordo che quando il film usci nelle sale non andai a vederlo. Feci come quei tanti che lo snobbarono condizionati dalla presentazione del trailer in televisione. Ciò che in esso veniva rappresentato era quanto di più lontano da quelli che erano i miei gusti, se non ricordo male (e qui la memoria non mi aiuta molto) il messaggio che veniva lanciato era che il film si incentrasse su combattimenti clandestini tra lottatori. Per quanto fossi amante delle arti marziali, questo particolare non attirò lo stesso la mia curiosità.

Questo è un luogo dove per sua natura nessun argomento ha l’esclusiva, e per quanto al cinema venga concesso uno spazio particolare, gli argomenti affrontati spaziano a 360°. Musica, politica, attualità e ancora altro è trattato su queste pagine, coerentemente con il suo sottotitolo “Frammenti di pensieri sparsi”. Cambiare idea fa bene all’animo ed alla mente e capiterà spesso che quello che leggiate oggi su queste pagine vada in contrasto con quello che vi avete letto ieri.
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mercoledì 10 novembre 2010
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