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sabato 23 settembre 2023

Black Out, il fumetto scritto da Serge Gainsbourg, con David Bowie protagonista

 

Black Out, copertina del fumetto


Non è questo il luogo dove tessere le lodi di quell'eclettico e geniale artista che è stato Serge Gainsbourg (nato a Parigi il 2 aprile 1928, morto sempre a Parigi il 2 marzo 1991). Attore, scrittore, pittore, sceneggiatore, regista, poeta e cantautore, si è cimentato in tutte le arti, ma forse non tutti sanno che, oltre tutte queste cose, è stato anche fumettista.

Nel 1983 firma la sceneggiatura di Black Out, fumetto di 44 disegnato da Jacques Armand e pubblicato dalla casa editrice francese, Les Humanoïdes associés.

sabato 9 settembre 2023

Rara esibizione della band Number One Ensemble, dalla trasmissione Tv PlayBoy di sera


Riversando in digitale una vecchia vhs che conteneva  registrazioni anni '80 è uscita fuori una puntata della trasmissione Playboy di sera, trasmessa da Telenapoli 34. 

Non si trovano molte notizie su questa trasmissione la cui regia era di Pino Callà ed era prodotta dalla Rizzoli Tv, che è stata trasmessa in modo alterno da diverse tv locali all'inizio degli anni '80. A presentare c'era la playmate Ketty De Nicola, di cui si è persa traccia, Gianfranco D'Angelo e Gianfranco Rosi. Spesso erano inseriti intermezzi musicali eseguti dal saxofonista Gil Ventura. In ogni caso molti erano i musicisti ospiti. E proprio all'interno di questa puntata, da me riversata, ho trovato l'esibizione di un gruppo che sinceramente non conoscevo, i Number One Ensemble. Ho provato a cercare qualche informazione sul web, ma le notizie sono scarse e poco accurate, anche la pagina di wikipedia dedicata a loro inserisce l'essenziale. Per fortuna caricando il video su Youtube, l'utente Selina Toccafondi, che ringrazio anche qui, mi fornisce i dati che mancavano, ovvero il titolo del brano e la formazione del gruppo.

venerdì 8 settembre 2023

Baby...e Lucrezia Borgia (1920) il primo film a disegni animati italiano



E' universalmente riconosciuto che la prima pellicola a disegni animati del cinema italiano è Baby... e Lucrezia Borgia, diretto nel 1920 dall’ing. Carlo Alberto Zambonelli (al secolo Carlo Amedeo Frascari: nato a Molinella - Bo il 13 marzo 1877 - morto a Caselle Torinese - To nel 1956). Lo stesso autore, quasi in contemporanea, iniziò a lavorare anche a una serie di quattro episodi, sempre a disegni animati, che aveva come protagonista il barone di Münchhausen, i cui titoli dovevano essere: Le sorprese della neve; Un viaggio balistico; Dalla terra alla luna; Il veicolo occasionale


Fig. 1

La prima fonte consultabile dove si parla di queste pellicole, che a oggi risultano irreperibili, è un articolo dal titolo Film comici a disegni animati a Torino nel 1920, scritto dalla studiosa di cinema Maria Adriana Prolo e pubblicato sulla rivista quindicinale Cinema (Anno VIII vol. I - 10 aprile 1943 - Fascicolo 163, pagina 215). Il cui contenuto riporto in modo completo qui di seguito:

sabato 19 agosto 2023

Animazione italiana: C.A.I.R. (Cartoni Animati Italiani Roma)

Fotogramma dell'animazione "Idillio a Ginevra".

Nel 1934 il regime fascista, sul tentativo di imitare l'industria cinematografica americana per quanto riguarda il settore dell'animazione, cerca di creare quei presupposti per realizzare in futuro una propria produzione. Tutto nasce dal fatto che oltre ad non esserci un vero mercato interno, Mussolini era un grande ammiratore e estimatore di Walt Disney. Il duce di fatto diventa ispiratore, ma se vogliamo anche promotore, dei primi esperimenti di animazione seriale in Italia. All'interno dell'Istituto Nazionale L.U.C.E. viene istituito il primo laboratorio di animazione italiano, il C.A.I.R., acronimo che stava per Cartoni Animati Italiani Roma. A dirigerlo è Luigi Liberio Pensuti, giovane disegnatore che si è formato in Francia. Non è un segreto che il principale scopo di questo laboratorio è quello creare brevi episodi incentrati sulla satira e sulla propaganda politica. I cartoni animati prodotti sono in bianco e nero e la loro preparazione richiede all'incirca due mesi. Il modus operandi del laboratorio prevede che una volta ricevuta la sceneggiatura si fanno un po di prove per dare un aspetto ai vari personaggi, dopodichè una squadra di circa una ventina di disegnatori lavora su fogli di carta velina poggiati sui tavoli luminosi per iniziare a dare forma ai vari movimenti che daranno vita al cartone animato. Per un metro di pellicola vengono prodotti 50 disegni, fino ad arrivare per 250 metri a 12.000. Una volta completato il disegno su carta velina questo viene riprodotto su uno speciale foglio di celluloide dai ripassatori. A questo punto il disegno viene colorato, usando una scala di grigi. Alla fine una speciale macchina da presa fotografa ogni singolo disegno per creare il fotogramma. Una volta che tutto è montato, si siincronizzano le musiche e l'audio.

sabato 12 agosto 2023

MAR E IL SUO DELFINO - Nr. 5 - I diavoli del mar rosso - 27 marzo 1974 - recensione semiseria dell'albo

Fig. 1 - Mar e il suo delfino nr. 5


Nella mia spasmodica ricerca di fumetti appertenenti agli anni d'oro della nona arte in italia, mi imbatto in un titolo alquanto curioso, Mar e il suo delfino, di cui ammetto non averne mai sentito parlare prima. Faccio una piccola ricerca sul web, e ricevo sommarie informazioni solo dal sito "Guida al fumetto italiano", per il resto il nulla assoluto, di fatto chiedo sui social, e qualcosa in più riesco a scoprirla da chi il fumetto l'ha letto e lo ricorda. Mar è l'unico sopravvissuto di una nave affondata da un sommergibile tedesco durante la seconda guerra mondiale. Così viene salvato e allevato dai delfini, dandosi da solo il nome che porta. A quanto pare aveva sviluppato (o forse le aveva sempre avute) delle branchie che gli permettono di passare ore sott'acqua prima di riemergere ma allo stesso tempo non può stare troppo tempo all' asciutto altrimenti la pelle gli si seccava. Un po' come Mark Harris nella serie tv L' Uomo di Atlantide, che è successiva a questo fumetto.

lunedì 7 dicembre 2020

Animazione italiana: Capitan Trinchetto (1965 -1971) - Carosello Tv di Gino e Roberto Gavioli

Capitan Trinchetto

Capitan Trinchetto è un  marinaio dal marcato accento ligure, prestatogli inizialmente dal doppiatore Carlo Romano e in seguito da Alfredo Danti, che in ogni episodio racconta una delle tante avventure che ha vissuto solcando i sette mari. Le storie di cui è narratore e protagonista, sono esageratamente condite di particolari che ne mettono in dubbio la veridicità. Di fatto alla fine di ogni episodio vi è un coro fuori campo che apostrofando "Cala  Trinchetto!" chiede al simpatico vecchietto di ridimensionare quanto raccontato.
Il personaggio fu creato nel 1965 dalla Gamma Film, dei fratelli Gino e Roberto Gavioli, per pubblicizzare le acque minerali delle Terme di Recoaro. Le sue improbabili avventure  sono state trasmesse per sette anni, per un totale di sessantacinque episodi.

domenica 21 luglio 2019

LEGGENDE METROPOLITANE: IL MAESTRO DI KUNG FU E LA CANTINA VINICOLA!

Da un po di anni è divenuta materia di studio il fenomeno delle leggende metropolitane. Cioè quell’attitudine che scaturisce in alcune persone di far proprie, o di attribuire a persone loro vicine, storie che hanno la capacità di suscitare un certo stupore. Ne consegue un effetto a catena, dove chi a sua volta ascolta la storia, in emulazione a chi gliel’ha raccontata, si rende testimone o detentore di fatti riconducibili a esperienze che non ha mai vissuto.
Un esempio di leggenda metropolitana, che forse è anche tra le più famose, è quella del motociclista, che riverso a terra perché ha appena avuto un incidente, viene soccorso da alcuni passanti. L’uomo con ancora il casco in testa, da segno di stare bene ed interagisce con i soccorritori. Giunto il momento di togliersi il casco, il motociclista  nell’atto di farlo improvvisamente muore, questo perché l’incidente gli ha staccato la calotta cranica che saldamente era ancora attaccata al resto della testa. Lo sfilare il copricapo protettivo  procurava il distacco tra le due parti e la conseguente morte.
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