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venerdì 8 settembre 2023

Baby...e Lucrezia Borgia (1920) il primo film a disegni animati italiano



E' universalmente riconosciuto che la prima pellicola a disegni animati del cinema italiano è Baby... e Lucrezia Borgia, diretto nel 1920 dall’ing. Carlo Alberto Zambonelli (al secolo Carlo Amedeo Frascari: nato a Molinella - Bo il 13 marzo 1877 - morto a Caselle Torinese - To nel 1956). Lo stesso autore, quasi in contemporanea, iniziò a lavorare anche a una serie di quattro episodi, sempre a disegni animati, che aveva come protagonista il barone di Münchhausen, i cui titoli dovevano essere: Le sorprese della neve; Un viaggio balistico; Dalla terra alla luna; Il veicolo occasionale


Fig. 1

La prima fonte consultabile dove si parla di queste pellicole, che a oggi risultano irreperibili, è un articolo dal titolo Film comici a disegni animati a Torino nel 1920, scritto dalla studiosa di cinema Maria Adriana Prolo e pubblicato sulla rivista quindicinale Cinema (Anno VIII vol. I - 10 aprile 1943 - Fascicolo 163, pagina 215). Il cui contenuto riporto in modo completo qui di seguito:

"Nel maggio 1920 inizia la sua attività a Torino la Tiziano film via Tiziano 25 di proprietà del Dottor Mario Donn che dopo la morte di Ernesto Maria Pasquali avvenuta nel maggio del 1919, era rimasto a capo della Pasquali film. La Tiziano accanto alla produzione drammatica incominciata con la riduzione del romanzo di Carlo da donne Biribì (di cui fu protagonista ragazzo Franco Cipelli che si era rilevato nel giro del mondo di un birichino di Parigi della Zanotto Ambrosio) fondò una sezione per produrre film comici a disegni animati, con il motto Ridere necesse est (fig.1). Il disegnatore era il professore C. A. Zambonelli, bolognese che dopo qualche mese di attività lascio la Tiziano e forse Torino, dove infatti non si trova più alcuna traccia di lui. Il primo film Baby e la... Lucrezia Borgia fu così annunziato: è questo il primo film comico a disegni animati eseguito dalla Tiziano film, la quale ha intenzione di specializzarsi in questo ramo; al primo film ne seguiranno perciò subito degli altri i quali, sia per le innovazioni tecniche e che per l'argomento costituiranno una vera novità del genere. I film di cui sopra potranno riuscire una gustosa caricatura della vita moderna destinata a far ridere i piccini alle spalle di grandi. Seguirono poi quattro episodi delle strabilianti avventure del barone di Munchausen: le sorprese della neve, un viaggio balistico, dalla terra alla luna, il veicolo occasionale. Tali film dovevano servire come fine programma invece delle solite comiche, ormai intollerabili e non quindi per spettacoli riservati ai bambini Questo fine avrebbero invece dovuto forse avere i film di 200 m, progettati a Milano nel 1916 e che settimanalmente avrebbero presentato le migliori scene del Corriere dei piccoli, collaboratori Antonio rubino, Franco Bianchi, Renato Simoni. Ma non si sa se tale progetto fu realizzato. Controllare se è un film programmato dalle case fu poi realizzato o no costa davvero molte ricerche ne so qualcosa, perché in appendice alla storia del cinema muto in Italia che sto compilando, apparirà il faticosissimo elenco (quasi) tutti i film prodotti In Italia nel primo trentennio del 1900, disposti cronologicamente e per casa, con il nome del regista, degli attori, dell'operatore e dello scenografo, e forse una piccola notizia descrittiva. A proposito di questa storia, pregherei quanti hanno notizie, documenti, ecc. di segnalarmeli, sarà citata la loro utile collaborazione.".
 
Fig. 2


Fig.3


 La Prolo a corredo dell'articolo mette due immagini: in fig.2 abbiamo Baby e la... Lucrezia Borgia, e in fig.3 Le strabilianti avventure del barone di Munchausen, dove, come possiamo vedere, sono rappresentate varie scene proposte all'interno dei rispettivi cartoni animati. Ai lati di entrambi le immagini sono riportati i dati della Tiziano Film, come se queste facciano parte di una broucure di presentazione dei film.

Fig.4

Tracce dirette  della produzione a cartoni animati della Tiziano film, sono due pubblicità apparse su due diversi numeri della rivista La vita cinematografica. Nel numero di agosto 1920 viene annunciato che Baby... e Lucrezia Borgia, è pronto per la vendita. Nel numero di dicembre dello stesso anno viene fatto lo stesso annuncio per Le strabilianti avventure del barone di Munchausen - dalla terra alla luna (fig.4), dove è scritto "E' questo il primo film comico a disegni animati della serie delle Avventure del Barone di Munchausen, al quale seguiranno perciò altri, ciascuno dei quali sarà costituito da un episodio completo. I films di cui sopra saranno certamente ben accolti ovunque, perché riusciranno a divertire il mondo dei piccini e quello dei grandi". Non si capisce se con la dicitura "pronto per la vendita" si vuole intendere che entrambi i film erano già stati realizzati, oppure erano ancora in fase di realizzazione.

Fig.5 - visto censura

Consultando il sito www.italiataglia.it dove sono riportati tutti i visti censura rilasciati in Italia dal 1913 a oggi, si evince che con il protocollo 16725 del 28 gennaio 1922 ottiene il visto censura una pellicola, prodotta dalla Tiziano Film, intitolata "Scene comiche a disegni animati" (Fig.5) della lunghezza di 320 metri, per una durata approssimativa di circa 12 minuti. Altre informazioni non sono riportate, perciò non si conosce l'esatto contenuto di questa pellicola a oggi è irreperibile. Tutte le restanti dodici produzioni della Tiziano Film riportate sempre sul sito, che vanno dal 1920 al 1923, apparentemente non hanno nulla a che fare con i disegni animati. Perciò si può ipotizzare, per esclusione, che i cartoni animati contenuti nella pellicola possano essere Baby... e Lucrezia Borgia, e forse, ma è poco probabile vista la durata, anche dalla terra alla... luna, unico dei 4 episodi de Le strabilianti avventure del barone di Munchausen di cui si ha certezza dell'inizio della sua lavorazione, ma non della completa realizzazione.

Fig.6 - Osvaldo Piccardo


Una testimonianza diretta di chi ha visto Baby... e Lucrezia Borgia, la riporta Raffaella Scrimitore nel libro Le origini dell'animazione italiana, dove viene citato il racconto fatto dall'animatore Osvaldo Piccardo (1912-2003) (fig.6) allo studioso Mario Verner: "Baby... e Lucrezia Borgia era un film estremamente semplice, disegnato e inchiostrato su carta a tinte nere. In realtà il titolo aveva poco a che vedere con la trama trattandosi quasi di una comica di carattere chapliniano, con personaggi dalle espressioni buffe e marionettistiche dalle proporzioni alterate. Raccontava di un uomo, chiamato stranamente Baby, a cui piaceva corteggiare le donne altrui. Invaghitosi di una moderna Lucrezia Borgia del XX secolo, dopo aver subito le ire del di lei marito, la storia si tramutava in uno stranissimo cocktail dove il sedicente gigolò verrà avvelenato per mano della stessa Lucrezia che, alla fine si rivelerà una donna misteriosa dagli istinti fatali [...]. Il film, di quasi un quarto d'ora, per quanto pretenzioso fu tolto immediatamente dalle sale cinematografiche poiché considerato immorale e diseducativo"(1).

Fig.7


Riassumendo, è indubbio che la lavorazione di Baby... e Lucrezia Borgia è iniziata nel 1920, ma è probabile, come dice il visto censura, che il film è stato proposto al pubblico due anni dopo. Ciò non toglie all'opera il primato di primo film a cartoni animati italiano, visto che ad oggi non se ne conosco altri completati nello stesso anno. Però, in funzione di ciò, al fine di togliere qualsiasi dubbio, andrebbe fatta una più profonda e accurata analisi sulle sperimentazioni che ebbero la loro genesi sempre intorno a quegli anni; per esempio Gustavo Petronio proprio nel 1920 inizia le sue ricerche sulla tecnica d'animazione che gli consentono d'ottenere disegni di singolare fluidità, e sempre nello stesso anno Giovanni Bottini (Sanremo, 24 agosto 1890 - Genova, 23 luglio 1981) conosciuto anche con il nome d'arte Jean Butti, realizza La cura contro il raffreddore, con il montaggio di disegni e didascalie usando la tecnica del passo uno.

fig.8


In conclusione, andando un attimo fuori tema sull'argomento del post, c'è una cosa interessante che emerge dall'articolo di Maria Adriana Prolo (fig.8) citato all'inizio, ovvero che nel 1916 erano stati progettati dei piccoli corti che riproponevano i personaggi del Corriere dei piccoli. Purtroppo non si sa, come afferma la stessa studiosa, se siano mai stati realizzati, e tracce in questo senso non se ne trovano, in ogni caso  sarebbero di fatto il primo tentativo di cinecomics italiano. Argomento che affronterò in un post a parte, dove parlerò del primo cine-fumetto (o cinecomics) del cinema italiano.


Note:
1 - Le origini dell'animazione italiana, Raffaella Scrimitore, Tunuè Edizioni, Latina, 2013, pag. 74
 

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