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lunedì 17 dicembre 2012

COME NACQUE EMANUELLE NERA





Un interessante libro che mi è capitato di recuperare e leggere recentemente è Tra un ciak e l’altro – Storielle di Bitto Albertini” Ed. Boemi, 1998. Come preannuncia il titolo, il libro non è diviso per veri e propri capitoli ma per ampi paragrafi o storielle come le chiama l’autore, dove vengono raccolti i ricordi di un’intera carriera cinematografica. Succede spesso che la narrazione sia incerta, ma ciò non affievolisce per niente tutto il fascino emanato da questi racconti conferendo alla lettura un sapore esotico. Pagina dopo pagina, ci viene mostrato come furono girati i suoi film, nella maggior parte dei casi nei posti più impervi e disparati del mondo con mezzi e situazioni improponibili ai giorni nostri.
Per chi non lo sapesse, Bitto Albertini ha avuto il merito, di aver dato il via ad uno dei filoni più longevi del cinema italiano, quello di Emanuelle Nera interpretato da Laura Gemser. Il filone prende il nome dall’omonimo film girato dal regista nel 1975 per cavalcare l'onda del successo mondiale che ebbe il francese "Emmanuelle" (1974) interpretato dall'attrice olandese Sylvia Kristel. “Emanuelle nera” diede inizio così ad una lunga fila di pellicole girate per lo più da Aristide Massaccesi. In totale si contano tra titoli ufficiali e non circa 13 film.

giovedì 9 agosto 2012

EROI E ANTI-EROI IN COSTUME DEL CINEMA ITALIANO



Nel 1958 all'apice della sua carriera il campione di lucha libre (il wrestling messicano) Rodolfo Guzmán Huerta, conosciuto con il nome d'arte El Santo viene convinto a girare a Cuba, pochi giorni prima della scalata al potere di Fidel Castro, due film diretti da Joselito Rodríguez, dal titolo “El Cerebro del Mal” e “Hombres Infernales”. Anche se le due pellicole non avranno un grande successo al botteghino sono importanti perché daranno l'inizio alla carriera di attore del più grande lottatore della storia del Messico.

martedì 19 giugno 2012

CHE FINE HA FATTO MARK GREGORY?






IL CINEMA ITALIANO ANNI 80:
Verso la fine degli anni 70, il cinema di fantascienza italiano inizio a prendere ispirazione, come già era successo negli anni 60, dalle grandi produzioni Hollywoodiane. Ricalcando l’onda del successo dei film di azione americani iniziarono ad uscire nelle sale le versioni nostrane. Premesso che questo modo di operare non si era mai del tutto arrestato, trovò un nuovo slancio dopo l’uscita di “Guerre Stellari”. Sulla scia del successo del film di George Lucas, Luigi Cozzi girò “Stracrash”, Alfonso Brescia firmò una quadrilogia di film a basso budget, e Aldo Lado diresse “L’Umanoide”. Anche se questi film, ribattezzati guerre stellari all’italiana, non potevano competere come produzione (e qualità) a quella americana, riuscirono lo stesso ad avere un discreto successo al botteghino.
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