Nel 1958 all'apice della sua carriera il campione di lucha libre (il wrestling messicano) Rodolfo Guzmán Huerta, conosciuto con il nome d'arte El Santo viene convinto a girare a Cuba, pochi giorni prima della scalata al potere di Fidel Castro, due film diretti da Joselito Rodríguez, dal titolo “El Cerebro del Mal” e “Hombres Infernales”. Anche se le due pellicole non avranno un grande successo al botteghino sono importanti perché daranno l'inizio alla carriera di attore del più grande lottatore della storia del Messico.
Pellicola dopo pellicola El Santo riesce come fama a solcare i confini nazionali. Ovviamente, gira che ti rigira le imprese cinematografiche del lottatore messicano arrivano anche sul mercato italiano, con due primi titoli, “Argos alla riscossa” (Santo contra las mujeres vampiro, 1962) e “Argos contro le 7 maschere di cera” (Santo en el museo de cera, 1963) entrambe di Alfonso Corona Blake. Da noi El Santo, ribattezzato con il nome di Argos riscontra subito un discreto successo nelle sale. La cosa non passa per niente inosservata ai produttori cinematografici che da subito finanziano una serie di pellicole fotocopia. Per una volta il cinema di genere italiano non prende spunto da un prodotto di Hollywood. Tra il 1966 e 1968, in un arco di tempo di circa 2 anni vengono girate in Italia quindici pellicole, di cui dieci solo nel 1967, che hanno come protagonisti degli eroi in costume. In «Superargo contro Diabolikus» di Nick Nostro del 1966, l'opera di scopiazzatura rasenta il plagio. L'eroe italico ha all'incirca lo stesso nome di quello messicano (vi è l'aggiunta del prefisso “Super”), indossa un costume simile di colore rosso (con delle minime varianti nei particolari) e anche lui di professione è un lottatore di wrestling! Il film avrà anche un seguito l'anno successivo dal titolo «Il Re dei Criminali - L'Invincibile Superman» diretto da Paolo Bianchini. A fare di meglio ci pensa Gianfranco Parolini, che di eroi con il costume rosso atti a ricordare le gesta de El Santo, ne mette in scena ben tre nel film « I Fantastici Tre Supermen» del 1967, pellicola che genererà la più lunga saga del cinema italiano con ben sette film (otto se si conteggia anche uno di produzione turca), e vista la buona riuscita del film viene girato nello stesso anno un seguito dal titolo “Tre Supermen a Tokio” diretto da Bitto Albertini. Invece in «Come rubare la corona d'Inghilterra» di Sergio Grieco del 1967, l'eroe protagonista si chiama anche lui con una variante di Argos, per l'appunto Argoman, ma il costume che indossa diventa giallo.
I film de El Santo aprono la strada in Italia ai film incentrati su personaggi in costume, ma come modelli di riferimento se ne vengono ad aggiungere anche altri, in principal modo si prende spunto dai personaggi del fumetto nero italiano.
In Italia differentemente dagli Stati Uniti, i personaggi mascherati del fumetto solitamente non sono eroi atti a salvare l'umanità dal male, perché sono loro stessi il male! Ad aprire le danze è il film ad episodi “Thrilling” (1965), dove in quello girato da Gian Luigi Polidori, Walter Chiari interpreta Sadik preso dall'omonimo personaggio di carta. Conseguentemente vengono riproposti sul grande schermo i personaggi creati da Max Bunker: «Satanik»(1968) diretto da Piero Vivarelli e «Kriminal» con ben due film, il primo di Umberto Lenzi (1966) ed il secondo dal titolo « Il marchio di Kriminal»(1967) diretto da Fernando Cerchio. Vivarelli firma anche la regia di «Mister X»(1967) dell'ominimo fumetto di Giancarlo Tenenti. A questo punto manca solo Diabolik delle sorelle Giussani, e ci pensa il grande Mario Bava a portarlo sullo schermo in un film del 1968.
Pellicola dopo pellicola El Santo riesce come fama a solcare i confini nazionali. Ovviamente, gira che ti rigira le imprese cinematografiche del lottatore messicano arrivano anche sul mercato italiano, con due primi titoli, “Argos alla riscossa” (Santo contra las mujeres vampiro, 1962) e “Argos contro le 7 maschere di cera” (Santo en el museo de cera, 1963) entrambe di Alfonso Corona Blake. Da noi El Santo, ribattezzato con il nome di Argos riscontra subito un discreto successo nelle sale. La cosa non passa per niente inosservata ai produttori cinematografici che da subito finanziano una serie di pellicole fotocopia. Per una volta il cinema di genere italiano non prende spunto da un prodotto di Hollywood. Tra il 1966 e 1968, in un arco di tempo di circa 2 anni vengono girate in Italia quindici pellicole, di cui dieci solo nel 1967, che hanno come protagonisti degli eroi in costume. In «Superargo contro Diabolikus» di Nick Nostro del 1966, l'opera di scopiazzatura rasenta il plagio. L'eroe italico ha all'incirca lo stesso nome di quello messicano (vi è l'aggiunta del prefisso “Super”), indossa un costume simile di colore rosso (con delle minime varianti nei particolari) e anche lui di professione è un lottatore di wrestling! Il film avrà anche un seguito l'anno successivo dal titolo «Il Re dei Criminali - L'Invincibile Superman» diretto da Paolo Bianchini. A fare di meglio ci pensa Gianfranco Parolini, che di eroi con il costume rosso atti a ricordare le gesta de El Santo, ne mette in scena ben tre nel film « I Fantastici Tre Supermen» del 1967, pellicola che genererà la più lunga saga del cinema italiano con ben sette film (otto se si conteggia anche uno di produzione turca), e vista la buona riuscita del film viene girato nello stesso anno un seguito dal titolo “Tre Supermen a Tokio” diretto da Bitto Albertini. Invece in «Come rubare la corona d'Inghilterra» di Sergio Grieco del 1967, l'eroe protagonista si chiama anche lui con una variante di Argos, per l'appunto Argoman, ma il costume che indossa diventa giallo.
I film de El Santo aprono la strada in Italia ai film incentrati su personaggi in costume, ma come modelli di riferimento se ne vengono ad aggiungere anche altri, in principal modo si prende spunto dai personaggi del fumetto nero italiano.
In Italia differentemente dagli Stati Uniti, i personaggi mascherati del fumetto solitamente non sono eroi atti a salvare l'umanità dal male, perché sono loro stessi il male! Ad aprire le danze è il film ad episodi “Thrilling” (1965), dove in quello girato da Gian Luigi Polidori, Walter Chiari interpreta Sadik preso dall'omonimo personaggio di carta. Conseguentemente vengono riproposti sul grande schermo i personaggi creati da Max Bunker: «Satanik»(1968) diretto da Piero Vivarelli e «Kriminal» con ben due film, il primo di Umberto Lenzi (1966) ed il secondo dal titolo « Il marchio di Kriminal»(1967) diretto da Fernando Cerchio. Vivarelli firma anche la regia di «Mister X»(1967) dell'ominimo fumetto di Giancarlo Tenenti. A questo punto manca solo Diabolik delle sorelle Giussani, e ci pensa il grande Mario Bava a portarlo sullo schermo in un film del 1968.
Così tra emuli de El Santo, e riproposizioni sul grande schermo degli eroi del fumetto nero italiano, cavalcando l'onda, se ne inventano di sana pianta degli altri. Bitto Albertini nel 1967 oltre al succitato “Tre supermen a Tokio” gira anche “Goldface il fantastico Superman” (ennesimo lottatore di wrestling!), Mino Loy invece firma la regia di “Flashman”, una sorta di Batman che vive ed opera a Londra, e Sergio Spina propone sul grande schermo l'iper fumettistico “La Donna, Il Sesso e Il Superuomo / Fantabulous” (con un grande Adolfo Celi) Nel 1967, per la cronoca, Jhonny Dorelli interpreta “Dorellik” nel omonimo film parodia girato da Steno. A chiudere questo triennio è il film “Fenomenal e il tesoro di Tutankamen” di Ruggero Deodato (1968), una sorta di ladro alla Diabolik, dopo di che il genere si esaurisce per mancanza di pubblico ed idee. Negli anni a seguire, come già detto, sopravviverà solo la saga dei “Fantastici tre Supermen” (vedasi l'elenco sottostante) che avrà il suo canto del cigno con il film “3 Supermen in Santo Domingo“ (1986) di Italo Martinenghi. Altre apparizione sporadiche di questo genere si avranno nel 1979 con “Super Andy il fratello brutto di Superman” di Paolo Bianchini, parodia di Superman da parte di Andy Luotto e nel 1980 con “L'Uomo Puma” di Alberto De Martino, parodia involontaria del telefilm “Ralph Super Maxi Eroe”. In ultimo, solo per ordine cronologico, Massimo Morini nel 2008 gira le gesta del supereroe “Capitan Basilico”, una commedia satirica dall'ambientazione fantascientifica a cui darà seguito nel 2011 con il film “Capitan Basilico 2 – I Fantastici 4+4”.
Eroi in costume della cinematografia italiana:
- 1965 - Thrilling (episodio Sadik, di Gian Luigi Polidoro)
- 1966 - Superargo contro Diabolikus (Nick Nostro)
- 1966 – Kriminal (Umberto Lenzi)
- 1967 – Mister X (Piero Vivarelli)
- 1967 – Il marchio di Kriminal (Fernando Cerchio)
- 1967 - I fantastici tre supermen (G.Parolini)
- 1967 - 3 Supermen a Tokyo (Bitto Albertini)
- 1967 – Arriva Dorellik (Steno)
- 1967 - Come rubare la corona d'Inghilterra / Argoman (Sergio Grieco)
- 1967 - La Donna, Il Sesso e Il Superuomo / Fantabulous (Sergio Spina)
- 1967 – Flashman (Mino Loy)
- 1967 - Goldface il fantastico Superman (Bitto Albertini)
- 1967 – Il Re dei criminali (Paolo Bianchini)
- 1967 - Satanik (Piero Vivarelli)
- 1968 - Diabolik (Mario Bava)
- 1968 - Fenomenal e il tesoro di Tutankamen (Ruggero Deodato)
- 1970 - Che fanno i nostri supermen tra le vergini della giungla? (Bitto Albertini)
- 1973 - ...e così divennero i 3 Supermen del West (Italo Martinenghi)
- 1973 - Crash! Che botte... Strippo strappo stroppio / Tre Supermen contro i campioni di karate (Bitto Albertini)
- 1979 - 3 Supermen contro il Padrino (Italo Martinenghi)
- 1979 - Super Andy il fratello brutto di Superman (Paolo Bianchini)
- 1980 – L’Uomo Puma (Alberto De Martino)
- 1986 - 3 Supermen in Santo Domingo (1986, Italo Martinenghi)
- 2008 – Capitan Basilico (Massimo Morini)
- 2011 – Capitan Basilico 2 (Massimo Morini)
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